Tra tutti i libri che abbiamo finora pubblicato, “Carrying the Fire” – autobiografia di Michael Collins, celebre pilota del modulo di comando e di servizio di Apollo 11 che ha permesso a Neil Armstrong e Buzz Aldrin di giungere per primi sulla Luna – è stato senza dubbio il più impegnativo, ma ci auguriamo possa essere quello che ci fornirà le gratificazioni più belle.

La lunga rincorsa è iniziata ben 5 anni fa, quando abbiamo preso contatto con l’agenzia italiana che cura i diritti della casa editrice USA con la quale Collins aveva pubblicato la sua edizione originale. Per molti anni abbiamo dovuto lottare strenuamente contro un’inspiegabile inerzia, ma alla fine siamo riusciti a ottenere il contratto per l’edizione italiana di “Carrying the Fire”.

Al nostro fianco per tutto il tempo abbiamo avuto l’amico Paolo Attivissimo, grande professionista oltre che partner di questo ambizioso progetto editoriale. È grazie a lui che tramite un crowdfunding di grande successo sono stati raccolti i fondi necessari non solo per coprire l’ingente anticipo da versare alla casa editrice americana, ma anche per dare il giusto compenso alla squadra di abilissimi traduttori e revisori coordinata da Paolo che ha permesso di creare ciò che personalmente consideriamo lo standard della letteratura aerospaziale italiana.

Dopo le autobiografie di Eugene Cernan e John Young, che abbiamo pubblicato in passato, quella di Collins di fatto migliora ulteriormente e uniforma in lingua italiana tutte le migliaia di termini tecnici e sigle usate giornalmente da chi lavora in ambito aerospaziale, con particolare riferimento al periodo storico delle missioni NASA. La ricca prosa di Collins – uno dei pochissimi a non avvalersi di un apporto professionale esterno per la stesura della propria autobiografia – è stata resa con la massima fedeltà, per rendere i panorami terrestri e spaziali più aderenti possibile a ciò che era scaturito dalla penna dell’autore.

Da oggi “Carrying the Fire” è disponibile in italiano sia in versione cartacea che in digitale e siamo lieti di avere finalmente esaudito il desiderio di Samantha Cristoforetti (Secondo me Carrying the Fire […] è la migliore autobiografia di un astronauta! Sarebbe magnifico renderla finalmente disponibile in italiano). Un grazie di cuore anche all’amico Piero Bianucci, che ha scritto una splendida postfazione e a tutti coloro che ci hanno permesso non solo di far decollare questo progetto, ma soprattutto di portare i preziosi pensieri e ricordi di Michael Collins nella costellazione per noi più importante: quella degli appassionati di astronautica di lingua italiana.


Michael Collins nasce a Roma il 31 ottobre 1930. Figlio di un ufficiale americano, dopo la sua breve permanenza in Italia, con la famiglia torna negli Stati Uniti e in seguito si laurea presso l‘Accademia militare, arruolandosi nell’Aeronautica e diventando pilota di caccia e pilota collaudatore sperimentatore. Nel 1963 entra a far parte del terzo gruppo di astronauti selezionati dalla NASA. Durante la sua prima missione, la Gemini 10, stabilisce un record mondiale di quota e diventa il terzo astronauta statunitense a effettuare un’attività extraveicolare. Per il suo secondo volo nello spazio viene designato come pilota del modulo di comando e di servizio della storica missione Apollo 11 che consente a Neil Armstrong e Buzz Aldrin di camminare per primi sul suolo lunare, nel luglio del 1969. Al suo ritiro dalla NASA nel 1970, Collins accetta un lavoro nel Dipartimento di Stato come Assistente Segretario di Stato per gli affari pubblici. Un anno dopo, diventa direttore del National Air and Space Museum di Washington e mantiene questa posizione fino al 1978, quando diventa sottosegretario dello Smithsonian Institution. Trascorre gli anni della pensione nella Florida meridionale, pescando e dipingendo acquerelli. Muore il 28 aprile 2021, all’età di 90 anni. È stato sepolto nel cimitero di Arlington, in Virginia, nella sezione 51, il 30 gennaio 2023.