Quello che suscita ammirazione nella professione di pilota, oltre alla maestria nel far volare “un tubo con le ali”, è la capacità di affrontare situazioni di emergenza (ma anche di normalità) nel migliore dei modi, senza mai perdere il controllo, e di riuscire a risolvere diversi aspetti tecnici o emotivi con fermezza e umanità allo stesso tempo.

Ecco, questo libro racconta proprio questo: scritto da un pilota di linea, illustra con cognizione di causa e precisione tutto quello che ruota intorno a una giovane comandante che deve affrontare nella sua giornata di volo quattro tratte più o meno impegnative. Attenzione però: non è solo un’avvincente storia solo dal punto di vista aeronautico, ma soprattutto psicologico e umano. Tra assurdità burocratiche, soprusi di capetti e difficili rapporti tra naviganti, viene fuori un quadro molto interessante su cosa comporta essere comandante oggi. E fa riflettere sull’importanza di usare sempre la propria testa, il proprio intuito, anche se si deve scavalcare qualche procedura, accantonare qualche regolamento.

Raimondo, il primo ufficiale che la affianca nel cockpit, infatti, farà scoprire alla giovane comandante Marina un modo nuovo di affrontare responsabilità e scelte. Due generazioni a confronto per una diversa concezione del dovere, dell’atteggiamento nei confronti dei capi, della gestione delle risorse umane con le quali si deve collaborare.

Un’importante lezione di vita, ricca di spunti di riflessione per tutti, non solo per chi è pilota: perché usare la parte più preziosa ed efficace del nostro cervello, quella che usiamo di meno, ci porta a essere migliori. Nel lavoro e nella vita.


Alessandro Soldati (1966), pilota prima militare e poi di linea, nel corso di oltre trent’anni e quindicimila ore di volo, ha ricoperto incarichi nel campo della prevenzione di incidenti, che lo hanno portato ad approfondire le tematiche dell’intervento umano nelle operazioni complesse, condotte sia in condizioni normali che di emergenza.
Successivamente si è specializzato in psicologia, con lo scopo preciso di comprendere sempre meglio i fattori umani e le loro dinamiche.
Dopo l’esperienza in linea, continua a volare come istruttore teorico e pratico in una scuola di volo, con lo scopo dichiarato di lasciare in buone mani tutto quello che ha imparato finora, e di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Questo è il suo secondo romanzo.